“Game Art”: una selezione di opere a tema, realizzate da artisti italiani e stranieri scelti per l’originalità del linguaggio e per la propria attitudine alla contaminazione con le tematiche della Mostra, a cura di Guido Gaudioso.

Artisti in esposizione: Alessandro Grasso, Sergio Occhipinti, Rosario Leotta, Massimo Di Rocco, Federico Bonelli, Salvo Cubeta, Irene Catania, Carlo Guarneri, Irene Penzin, Cosimo Brunetti, Salvo Bonfiglio, Emanuele Poki, Giambattista Rosini, Sergio Masala, Turi Calafato, Vincenzo Medica Noto I, Igor Scalisi Palminteri, Daniele Alonge, Claudio Cavallaro, Saverio Bertrand, Vlady Art, Giuseppe Grafo Cinà, Cara Bina Blocca Bolladaria.

Corpi solitari. Autoscatti contemporanei  a cura di Giorgio Bonomi

 
Marco Circhirillo, Tiziana Contino, Francesca Della Toffola, Luigi Di Sarro, Adriana Festa, Michela Forte, Piera Gemelli, Rosalba Giugliano, Rosario Leotta, Rori Palazzo, Sara Petrolito, Mario Pischedda, Giada Rochira, Mona Lisa Tina, Marilena Vita, Angelo Zzaven.
 
La mostra, nasce dal recente libro di Giorgio Bonomi Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, Editore Rubbettino e s’inquadra all’interno della manifestazione “Nei Luoghi della Bellezza”. L’esposizione presenta una selezione di artisti, operata dal curatore Giorgio Bonomi, che con la fotografia hanno messo in pratica le modalità dell’autorappresentazione, spesso evidenziando una poetica di solitudine. Rappresentazioni del proprio corpo realizzate tramite tutte le possibili forme di autoscatto: da quello vero e proprio (con il temporizzatore, con la macchina fotografica in mano, con il flessibile, con il telecomando) alla fotografia realizzata da un assistente il cui compito è meramente esecutivo. Tecniche che consentono molte definizioni: “autoritratto”, “percezione di sé”, “identità”, “allo specchio”, e molte altre, per quel concetto di “autorappresentazione” che l’artista, da sempre, ha tentato. La mostra presenta un significativo gruppo di artisti, molti dei quali rappresentano notevoli emergenze del territorio regionale, alle prese con un modo nuovo di riflessione sulla propria identità, sul proprio corpo, sulla conoscenza di sé e sul sé come soggetto di narrazione. L’autorappresentazione è apparsa la più funzionale e la più appropriata per simili operazioni; la stessa componente narcisistica, certamente presente, assume un valore diverso se leggiamo il mito greco di Narciso non come esempio di futile vanità bensì come esemplificazione dell’operazione del conoscere, cioè il percepire l’altro da sé e comprenderlo, afferrarlo. Narciso muore nel tentativo di afferrare la sua immagine riflessa dall’acqua proprio per conoscere se stesso. Con il mito di Narciso si evidenzia che il desiderio di conoscere comporta rischi estremi, fino alla morte, come insegna anche l’altro grande mito sulla conoscenza, l’Ulisse dantesco. È evidente che in questa odierna società, sempre più spersonalizzata e basata sull’immateriale, il percorso di riappropriazione non può che partire da se stessi e dal proprio corpo. Un altro dato interessante consiste nel fatto che tra gli artisti che usano l’autorappresentazione, sono prevalenti le donne. Per spiegare il fenomeno possiamo ricorrere a tutte le categorie indicanti le caratteristiche femminili: intimità, riservatezza, immediatezza, pudore e così via, se non le interpretiamo in modo mellifluo e se accettiamo la lezione più accreditata del femminismo che contempla non l’uguaglianza bensì l’esaltazione delle differenze di genere. Infine, perché proprio l’autorappresentazione? Perché questa forma di espressione permette all’artista di unificare soggetto ed oggetto senza mediazioni e di fruire di una completa solitudine nell’atto creativo, evitando, a livello concettuale e metodologico, ogni interferenza esterna, positiva o negativa. Così l’autore si trova “solo” e carico di una responsabilità, etica ed estetica, maggiore e con una dose assai più ampia di rischio: sfida che in questa mostra è essenziale e alla base di risultati importanti.

 

Con la collettiva Altrove – Luogo o Poesia la Catania Art Gallery inizia l’attività espositiva.

Un nucleo di 43 opere, create ad hoc per gli spazi della galleria, affrontano il tema scelto dalla curatrice.
Artisti invitati: Daniela Gullotta, Antonella Cinelli, Pier Giovanni Bubani, Mario Vespasiani, Franco Politano, Ttozoi, Alessandro Cannistrà, Angelo Davoli, Fulvio Rinaldi, Daniela Alfarano, Rosario Leotta, Andrea Chiesi, Simone Pellegrini, Francesco Dossena, Alessandro Busci, Marco Verrelli, Adriano Nardi, Vanni Cuoghi, Marcello Jori, Gianluca Aiolo, Salvo Genovesi, Marta Sesana, Francesca Tulli, Antonello Viola, Cesare Galluzzo, Mario Consiglio, Enrico Lombardi, Giorgio Tonelli, Paolo Collini, Salvatore Alessi, Carlo Pasini, Domenico Grenci, Verdiana Patacchini, Enrico Manera, Silvia Argiolas, Giuliano Sale, Vincenzo Marsiglia, Tamara Ferioli, Roberto Floreani, Sergio Gioielli, Roberto Rampinelli, Giovanna Lentini, Daniela Montanari.

dal 9 Dicembre 2012 al 27 Gennaio 2013 



Il progetto “Sturm” è tra i dieci selezionati che andranno in mostra a Miami presso la Miami Beach Regional Library durante Art Basel dal 5 Dicembre a cura del critico e curatore Gean Moreno.

http://www.premioceleste.it/theend2012/

Motivazione

Rosario Leotta
 infuses a Gothic current into thoughts of the end. She mines the perspectives and tonalities of a Poe-an point of view to remind us that the end should always be spooky, as it invariably calls the dead to return and take a last stand.